I Cotti

La Tradizione: il mosto, cotto a fuoco diretto. E tanto tempo.

Et quidam seros hiberni ad luninis ignes pervigilat ferroque faces inspicat acuto; interea longum can- tu solata laborem arguto coniunx percurrit pectine telas aut dulcis musti Volcano decoquit umorem.

E c’è chi al fuoco di una lucerna veglia sino a tardi d’inverno intagliando torce con un ferro affilato; mentre la moglie, alleviando col canto la lunga fatica, tesse con un pettine stridulo la tela o consuma al fuoco il succo dolce del mosto, schiumando con foglie il liquido che bolle in pentola.

Virgilio, Georgiche, libro primo. 30 a.c.

Balsamico tradizionale di Reggio Emilia DOP

Il vero e unico Balsamico della Tradizione Millenaria.

Prodotto esclusivamente con 100% mosto cotto da uve dei nostri vitigni accuditi in agricoltura Biologica,  cottura del mosto fresco a fuoco diretto, come Virgilio raccontava si facesse già nel 30 a.c. nelle Georgiche. Minimo 12 anni d’invecchiamento e fino ad oltre 25 anni per l’Extra-vecchio nonché la degustazione dei maestri assaggiatori per ogni singolo lotto, per verificare che – oltre all’invecchiamento – ci sia anche la relativa qualità. L’imbottigliamento è infine effettuato da un ente di controllo esterno.

Nessun altro prodotto enogastronomico al mondo condivide lo stesso rigoroso procedimento di controllo.

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Balsamico artigianale

Materia prima da vitigni locali certificati Bio, interrotta a diversi stadi di qualità, nel suo lungo percorso di invecchiamento.

Produciamo 3 livelli di Balsamico prima del Tradizionale Dop e cioè inferiori a 12 anni. Oltre i 12 anni imbottigliamo solo Tradizionale Dop.

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Saba

Mosto d’uva locale da agricoltura Biologica (lambrusco, ancellotta, malbo gentile, salamino, marani) cotto a fuoco diretto e ridotto per evaporazione fino al 25-30% del volume iniziale.

Sciroppo dolce ideale per gelato, panna cotta, yougurt, carne di maiale e, come una volta, con polenta, sulla neve o diluito in acqua fresca come tonico dissetante.

Balsamela

Per quelle famiglie, soprattutto montanare, per le quali l’uva era una materia prima difficile da coltivare e quindi costosa, la mela era una valida alternativa.

Il succo fresco veniva cotto e ridotto per lenta evaporazione e, in alcuni paesi delle colline Reggiane e Modenesi, veniva avviato alla fermentazione, acetificazione e successivo invecchiamento proprio come per il Balsamico Tradizionale.

Abbiamo riscoperto questo antico prodotto che, diversamente da quello Tradizionale, non facciamo volontariamente invecchiare in legno per mantenere freschi e fragranti gli aromi della mela cotta.

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