E c’è chi al fuoco di una lucerna veglia sino a tardi d’inverno intagliando torce con un ferro affilato; mentre la moglie, alleviando col canto la lunga fatica, tesse con un pettine stridulo la tela o consuma al fuoco il succo dolce del mosto, schiumando con foglie il liquido che bolle in pentola.
Et quidam seros hiberni ad luninis ignes pervigilat ferroque faces inspicat acuto; interea longum can- tu solata laborem arguto coniunx percurrit pectine telas aut dulcis musti Volcano decoquit umorem.
Virgilio, Georgiche, libro primo. 30 a.c.